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Parola ai giovani: le emozioni del ritiro con la Prima Squadra

Bianco, Frison, Munteanu, Dalle Mura, Andonov, Agostinelli e Krastev sono stati aggregati alla Prima Squadra a Moena in questo ritiro 2021, e ci hanno raccontato i momenti salienti della loro esperienza.

01 agosto 2021

L’emozione del primo ritiro, la possibilità di confrontarsi con la Prima Squadra, di apprendere, di vivere un’esperienza e di crescere. Bianco, Frison, Munteanu, Dalle Mura, Andonov, Agostinelli e Krastev sono stati aggregati alla Prima Squadra a Moena in questo ritiro 2021, e ci hanno raccontato i momenti salienti della loro esperienza. 

LA FATICA DEL RITIRO

“E’ stato un ritiro faticoso, sembra che siano passati due mesi,” esordisce Bianco, spesso al centro del campo ad agire da regista nello scacchiere del Mister Vincenzo Italiano. “E’ stata una bella esperienza, ma è stato faticoso, con due allenamenti al giorno: non siamo abituati a questi ritmi. Ma sono sicuro che spingere ora possa aiutarci per quando inizierà il campionato”.

Le difficoltà iniziali le sottolinea anche Frison. “Non è stato semplice - spiega - soprattutto all’inizio, abituarsi ai ritmi e al livello alto, ma con il tempo e con l’allenamento siamo riusciti ad integrarsi nel gruppo e cercare di capire anche cosa ci chiede il Mister”. 

LE EMOZIONI

“E’ stato bello - racconta Bianco - perché comunque assapori un pò la Prima Squadra, anche fuori dal campo. Vedi i loro atteggiamenti, le persone attorno a loro. Ci sono tantissime emozioni, oltre il lavoro”. 

Emozioni che sono al centro del racconto di tutti i ragazzi. “E’ stata sicuramente un’esperienza importante, che sicuramente ricorderò - dice Frison -, ci aiuta tanto a crescere, anche perché stiamo a stretto contatto con giocatori professionisti, che hanno esperienza e ci danno dei consigli”. 

Rincara la dose Agostinelli: “E’ stata una bella esperienza, giocare con i grandi è sempre bello, sia mentalmente che calcisticamente”.

E ancora Andonov: “Per me è una bella esperienza, ringrazio il Mister e tutti i compagni. Ho parlato con i portieri più esperti e ho imparato tanto. Loro hanno più esperienza di me”. 

Parola anche al più esperto del gruppo, Dalle Mura, alla sua seconda esperienza a Moena. “Sicuramente è una bella esperienza - racconta - è il massimo a cui possa aspirare un ragazzo della nostra età, e si impara tanto sia a livello umano che a livello calcistico, stare a contatto 24 ore al giorno con atleti professionisti è una grand emozione, e speriamo ce ne siano altre”. 

Emozioni anche per Munteanu: “E’ stato emozionante, una bella esperienza, sono felice di quello che ho fatto e spero di aver fatto bene. Il mio sogno in futuro è diventare un calciatore, sono felice di aver fatto questo passo con questa squadra”.

Per Krastev il momento più emozionante è stato giocare in amichevole: “Sognavo da tempo di giocare con la Prima Squadra, li guardavo da piccolo. Il mio idolo da bambino è Sergio Busquets”. 

CINQUE ANNI FA…

Crederci sempre è un mantra, ma immaginarsi a Moena qualche anno fa non era scontato. “Ognuno ci crede in questo sogno - racconta Agostinelli -. Magari qualcuno ci crede meno all’inizio, qualcuno di più dopo, ma se ce l’hai in testa dovresti credere di arrivare in Prima Squadra”. 

“Non ci avrei mai creduto - confessa Dalle Mura - perché è un salto importante, anche se è il sogno di ogni ragazzo. E’ un punto di partenza, comunque. Cinque anni fa, però, giocavamo a calcetto”. 

I MOMENTI SALIENTI E GLI ANEDDOTI

Krastev, tra un allenamento e l’altro, si è concesso il lusso di battere Dusan Vlahovic nella sfida del tiro a giro dietro la porta. “E’ sempre bello battere Dusan - dice con soddisfazione - perché lui non vuole perdere mai, e quindi son contento di aver vinto quella sfida contro di lui. 

Frison, invece, ci racconta di uno scherzo a Dalle Mura: “Abbiamo nascosto le cuffiette a Dalle Mura, che è abbastanza dipendente dalle cuffie. Ci sono stati 15-20 minuti di panico, ma poi le abbiamo restituite…”

Dalle Mura è diventato “el Bandolero”, chiamato scherzosamente così durante il ritiro per via della nuova canzone di Elettra Lamborghini. “Una volta gli abbiamo messo una storia su Instagram con questa canzone, e da quel momento è il Bandolero,” spiegano i ragazzi. 

E naturalmente, i ragazzi hanno cantato davanti a tutti, come da tradizione. “Un ragazzo ogni sera si è dovuto esibire su una sedia con una bottiglia in mano - spiega Frison - a dare spettacolo per un minuto. Qualcuno era più in imbarazzo, mentre qualcuno era più sicuro. Ovazione e applausi, anche per aiutare”.

COSA HANNO IMPARATO

Bianco ha giocato da regista in alcune amichevoli, ma le pressioni sono altre: “Sono test amichevoli, anche se è una bella esperienza, ma è normale fare meglio degli avversari. Fa piacere ricevere i complimenti, ma la pressione penso che la sentirò quando gioco una partita con 50-60mila persone. Il Mister giocava nello stesso ruolo: è positivo ma anche negativo, mi fa una testa così! Ha giocato 20 anni ad altissimi livelli, e mi ha dato tanti consigli”.

Bianco ci spiega anche su cosa deve migliorare: “Il piede sinistro, crescere fisicamente, devo migliorare nelle reazioni. Poi il colpo di testa, tempi di gioco… Potrei stare qua tantissimo! Piano piano si cerca di migliorare tutto”.

Agostinelli, invece, parla dei gol in amichevole: “Fare gol è sempre un’emozione fantastica, poi farlo con la Prima Squadra è davvero una cosa bella, anche in amichevole ti fa emozionare. Ho imparato un pò da tutti, cerco di rubare qualcosa a ciascuno, ho imparato tanto dagli esterni, Saponara mi ha dato molti consigli, sui movimenti e sulla mentalità”.  

“Anche l’anno scorso ho lavorato con grandi difensori in Prima Squadra - spiega Dalle Mura - e ogni giorno è una grande fortuna potermi allenare con loro”. 

Esperienza positiva anche per Frison: “Ho acquisito sicurezza sia nel giocare la palla che nella marcatura, ed è fondamentale. Deve essere un punto di partenza e non di arrivo”.  

Krastev ci scherza su: “Ho imparato da Bianco… A parte gli scherzi, ho imparato da tutti i centrocampisti, e sono cresciuto in mentalità”.  

“Siamo fortunati - rincara la dose Dalle Mura - perché è un gruppo pieno di ragazzi che ci aiutano. Penso a uno come Venuti, che ci aiuta sempre nello spogliatoio, e anche Saponara che dà tanti consigli.”

UN VOTO A QUESTA ESPERIENZA

Un unico coro: “DIECI”

Intervista di Vieri Capretta (@VieriCapretta)

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