La corsa al primo tricolore inizia con l’infortunio a Claudio Bizzarri che si tramuta in una preziosa occasione per Maurilio Prini.
Dopo il successo di misura sul Padova, arriva la prima vittoria esterna con un 4-0 a Torino contro la Juventus, gara che vede Julinho e Virgili affinare la loro intesa e una rete di Ardico Magnini da incorniciare, dopo una corsa solitaria di settanta metri per battere poi di potenza.
Il pareggio di Vicenza consegna alla Fiorentina la vetta della classifica, seppure in coabitazione con l’Inter. Una settimana più tardi il 2-0 inflitto al Torino proietta i viola da soli al comando. Non si fermeranno più.
Memorabile il successo di San Siro contro il Milan, con le reti di Montuori e di Virgili nel giro di un minuto, dove la Fiorentina, pur priva di Julinho, dimostra di essere nettamente superiore ai rossoneri. Merito del portiere rossonero Buffon se il passivo non diventa superiore.
Il giorno di San Silvestro la Fiorentina batte 4-2 il Napoli sul neutro dello stadio Olimpico di Roma, con la prima diretta televisiva di una partita di calcio.
E via con il girone di ritorno, in una marcia inarrestabile a suon di gol superando ogni squadra che le si oppone. Fino al 6 maggio del 1956 quando, con il gol di Julinho, sesto ed ultimo personale nella stagione, la Fiorentina pareggia a Trieste e conquista matematicamente il suo primo, meritatissimo scudetto con ben cinque giornate di anticipo.
Questa la storica formazione viola che, costruita dal presidente Enrico Befani e guidata dall’allenatore Fulvio Bernardini, regala a Firenze il primo tricolore: Sarti, Magnini, Cervato, Chiappella, Rosetta, Segato, Julinho, Gratton, Virgili, Montuori, Prini. E poi a disposizione Toros, Bartoli, Carpanesi, Mazza, Orzan, Scaramucci e Bizzarri.